Una ragazza in ballo

Una ragazza in Ballo

#SuperEryKant grazie alla Zia Caterina ha realizzato il suo sogno: quello di raccontare in un libro la sua storia nel tentativo di dare speranza e forza a chi sta vivendo il dolore che ha passato lei. Questo sogno è stato frutto di un’unione importante creata dalla Zia Caterina tra la penna di Francesco Ciai e la vita di Erica. 



Ma chi è Erica prima di diventare #SuperEryKant? 
Erica è una bambina bionda con dei grandi occhi verdi, felice, solare, vivace, testarda, a cui la vita ha sempre donato tutto quello che una persona possa desiderare. Prima di tutto due grandi genitori che l’hanno voluta e amata dal primo istante e furono proprio loro, vedendola fare capriole tutto il giorno in giardino, a decidere di portarla a ginnastica artistica e qualche anno dopo a danza e da quel momento è nata la magia; Erica non era portata per la danza ma se ne è da subito innamorata tanto che ha deciso con la sua testardaggine che quella sarebbe stata la sua vita; e così è stato. Già a 14 anni Erica era una persona di spicco accanto alla sua insegnante Lisa, la seguiva, la aiutava e allenandosi il doppio continuava a migliorare. Gli anni passavano e lei diventò insegnante di un piccolo gruppo di bambine all’interno della sua scuola, poi all’età di 18 anni ebbe la sua prima possibilità professionale: trasferirsi a Milano per frequentare un’accademia, ma lei rifiutò, forse quello non era il suo destino; infatti tra le varie possibilità che le si presentarono davanti qualche anno dopo scelse di seguire il suo istinto e firmò un contratto per un’accademia di contemporaneo a Verona; da lì iniziò veramente la sua vita da ballerina e Erica fu felicissima. 


Passava le giornate in accademia ed anche se era dura lei non sarebbe voluta essere altrove, il fine settimana tornava a Grosseto per allenarsi con il suo gruppo, vedere amici e fidanzato e ogni lunedì mattina tornava nella splendida Verona. Ma tutto era troppo bello per durare, era come un sogno bellissimo che compi nelle prime ore del mattino e la sveglia suonando ti riporta alla realtà. Durante una delle esibizioni all’Arena di Verona Erica iniziò a sentirsi strana, aveva dei mal di testa che iniziarono lievi ma che piano piano aumentarono facendole provare una grande sofferenza sia nella sua vita privata che durante i suoi allenamenti. Ma come detto Erica è sempre stata testarda e così non voleva farsi abbattere da un semplice mal di testa, continuò a dare tutta se stessa fino al giorno in cui fu costretta a fermarsi e tornare a casa per fare qualche controllo. Una volta tornata a Grosseto iniziò a fare tutte le analisi di routine ma nessuno sapeva dirle veramente cosa avesse, se non un dottore che un giorno le disse che la sua era semplicemente ansia e le prescrisse delle gocce da prendere. Ovviamente quelle gocce non funzionarono e i suoi sintomi iniziarono a peggiorare: arrivò la diplopia, le perdite di equilibrio e dentro ai suoi genitori iniziarono ad accendersi qualche lampadina in più tanto che, dopo una risonanza refertata male, decisero di chiamare il Dottor Oliveri di Siena per prendere un appuntamento, lui glielo dette una settimana dopo, ma si sa in questi casi il destino gioca le sue carte; infatti , per caso, il fidanzato di Erica conosceva bene una specializzanda del dottore che la madre aveva chiamato giorni prima. Quindi il venerdì decisero di mandargli la risonanza prima dell’appuntamento per fargli dare un’occhiata. Il dottore, dopo aver letto la risonanza, la convocò in ospedale il lunedì successivo; dopo varie visite specifiche decisero di farle una tac e subito dopo di operarla di urgenza, ma mentre Erica era ignara di tutto, la madre, dopo aver parlato con il dottore, capì che se la loro presenza in ospedale sarebbe arrivata qualche ora dopo Erica non sarebbe sopravvissuta. Decisero di operare immediatamente, dicendo ai cari che non avrebbero saputo se Erica si sarebbe risvegliata e come. L’operazione durò 12 ore, susseguì ad essa il coma e un po' di giorni di ricovero e di incoscienza da parte di Erica. Questa incoscienza finì il giorno in cui arrivò al Meyer per fare le visite per iniziare le terapie, il giorno della sua dimissione le porsero i fogli in mano per richiedere la pensione di invalidità e li lesse che aveva avuto un tumore al cervelletto. Erica rimase impietrita, mai avrebbe pensato una cosa del genere, ma era stata fortunata perché non aveva riportato deficit e il tumore non era metastatico. Ovviamente in 4 righe vide sfumare tutto il suo sogno e con lui la sua vita. Da lì iniziò un grande periodo pieno di peripezie in attesa di iniziare le terapie. Ma mai si sarebbe immaginata di trovare delle persone così speciali nel suo cammino; tra bambini, infermieri, e Dottori un giorno arrivò la zia Caterina, mentre Erica stava facendo una radio, fu una grande botta di amore puro, ritorno alla normalità e felicità; a quella felicità lo stesso giorno si aggiunse quella creata dalla conoscenza con Paolina, una volontaria, e piano piano con tutta la famiglia di Milano25. Per lei fu subito amore e questa grande famiglia, insieme ai suoi genitori le hanno permesso di affrontare ogni ostacolo che incontrava ogni giorno. Da quel momento iniziò un periodo molto difficile per lei e la sua famiglia, ma se Erica è forte, coraggiosa e testarda da qualcuno avrà preso…… 




Come finirà questa storia?
Cosa succederà ad Erica?
Chi le rimarrà accanto e chi se ne andrà?
Inizierà, di nuovo, ad insegnare e a ballare?
Se volete sapere come va a finire questa storia contattate Erica Scoccati per avere informazioni sul libro.


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